Università e lavoro: quale facoltà offre più sbocchi?

Scegliere quale sia il miglior percorso universitario per il proprio futuro non è facile. Si tratta di una decisione influenzata da numerose variabili: passioni, ambizioni, lavoro ecc. La realtà è che bisogna tener soprattutto conto dei principali sbocchi lavorativi che un corso di studi offre. Purtroppo, non tutte le facoltà garantiscono le stesse possibilità lavorative. Alcune sono più “quotate” nel mercato del lavoro, altri corsi di studio si aprono ad un’offerta di lavoro semplicemente più satura. Anche se da quest’anno il problema è stato sopperito con la possibilità di conseguire una doppia laurea. Una buona opzione per aprirsi a numerose chance, oltre che a scoprire nuove passioni e ambizioni. In questo caso alcuni atenei richiedono che il secondo corso di laurea non abbia l’obbligo di frequenza. Per far fronte a questo “limite” una valida opzione è l’immatricolazione presso le università online che si caratterizzano per una metodologia didattica erogata online mediante piattaforme su cui le lezioni sono accessibili in ogni momento del giorno, come ad esempio i corsi erogati dall’Università Telematica Niccolò Cusano.

Ma quali sono le facoltà che offrono più opportunità lavorative?

 Secondo il Report di Anpal e Unioncamere, pubblicato nel 2022, il fabbisogno di laureati tra il 2021-2025 dovrebbe attestarsi intorno a 1,2 milioni di unità, ossia a 228-239 mila laureati l’anno. Attualmente, tra le facoltà che garantiscono un maggior livello occupazionale troviamo l’area economico-statistica con una richiesta di circa 40.000  laureati. Nell’ambito giuridico, gli sbocchi lavorativi della laurea in giurisprudenza sono più numerosi di quanto si possa pensare, secondo il report sono 39.000 le unità ricercate. A seguire troviamo i laureati nell’area medica e sanitaria. In questo settore la richiesta nel 2022 si è attestata tra i 33.500 e i 35.300 laureati. Per quanto riguarda le materie STEM, la ricerca di laureati, soprattutto nell’area ingegneristica, è stata pari a 31.500/34.600 unità.

Dai corsi di laurea in materia di formazione ed educazione c’è stata una richiesta di circa 25 mila laureati per l’anno 2022, mentre nelle materie letterarie, filosofiche, storiche ed artistiche, secondo la ricerca Anpal, sono stati poco più di 13mila i laureati ricercati. Infine, dal Report si evince che agli ultimi posti troviamo architettura, lingue, matematica, fisica e biotecnologia la cui richiesta può arrivare a quota 9mila laureati ogni anno.

Ma qual è il livello occupazionale a 5 anni dal conseguimento del titolo?

In questo caso bisogna fare una differenza tra lauree magistrali, triennali e a ciclo unico. Sempre secondo la ricerca Anpal del 2022, a 5 anni dal conseguimento del titolo di laurea magistrale, i corsi di laurea che garantiscono l’occupazione sono: i corsi di informatica e ICT con un 95,6%; ingegneria industriale e dell’informazione con il 94,8%; la facoltà di architettura e ingegneria civile con un 93,6%; il corso di laurea in economia con un  91,6%; l’area medico sanitaria che fa registrare un 87,7%; a seguire troviamo scienze motorie e sportive con l’87,6%; l’area dell’educazione e formazione con un 80,9%.

Per quanto riguarda le lauree a ciclo unico, a 5 anni dal conseguimento del titolo le facoltà che garantiscono una maggiore occupazione sono: il settore medico-farmaceutico con un’occupazione pari al 92,9%; le facoltà di Architettura e Ingegneria civile registra un 92% di occupati tra i laureati; a seguire troviamo il corso di laurea in veterinaria con un 91,9%;  Le facoltà dell’educazione e formazione fanno registrare un 88%; infine, i laureati in giurisprudenza raggiungono un occupazione pari all’81%.