Trading Forex, come funzionano le politiche monetarie degli Stati

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Se il forex trading è diventato uno dei fenomeni più importanti negli ultimi anni è anche per la sua facilità nell’individuare i possibili obiettivi: si punta su una valuta, si scommette sulla sua crescita o il suo calo e poi si aspettano di vedere i risultati nel medio e nel lungo termine.

Ma ad incidere molto sulle mosse degli investitori sono anche le politiche monetarie dei vari Stati e delle banche centrali che come confermano le ultime news di economia del 2017 stanno molto attente alle loro mosse anche perché sono certe di influenzare con le loro mosse il mercato.

Come funzionano quindi a grandi linee le mosse e le decisioni delle Banche Centrali? Il loro obiettivo primario è quello di mantenere i prezzi stabili e non fluttuanti determinando o meno l’emissione il valore di una singola valuta.

La politica monetaria è quindi quell’insieme di azioni messe in campo da una banca centrale, da una commissione valutaria o un altro organismo preposto per regolare il tasso di crescita dell’offerta di valuta, elemento fondamentale per influenzare i tassi di interesse. Quindi la politica monetaria si attua in concreto attraverso azioni come la modifica del tasso di interesse oppure ancora la modifica della quantità di denaro che le banche devono mantenere, ossia le riserve bancarie.

Ecco perché a grandi linee esistono due tipi di politica monetaria, quella espansionistica e quella restrittiva. Nel primo caso si aumenta l’offerta monetaria mirando a ridurre la disoccupazione, aumentando al tempo stesso la spesa del consumatore e stimolando la crescita economica.

Una tendenza che è diventata sempre più evidente dopo la drammatica crisi finanziaria mondiale cominciata nel 2008, dopo la quale in effetti i tassi di interesse sono stati bassi e in molti casi quasi zero.

Invece la politica monetaria restrittiva punta all’opposto: rallenta il tasso di crescita dell’offerta di moneta oppure diminuisce l’offerta monetaria per meglio controllare l’inflazione.

Un male spesse volte necessario ma che può rallentare la crescita economica, aumentare la disoccupazione e ridurre la spesa da parte dei consumatori e delle imprese. Normalmente comunque i tassi d’interesse vengono alzati o abbassati di 0,25 punti base o 0,50 punti base.  In modo da non provocare un impatto devastante sulla valuta e quindi sul mercato.

Nel 2017, se si controllano i vari grafici disponibili, la maggior parte delle banche centrali dei rispettivi Paesi sta abbassando il tasso d’interesse e quindi stanno dominando le politiche monetarie  di tipo espansionistico, con tassi vicini allo zero, ad eccezione di nazioni come gli Stati Uniti che invece sembrano aver scelto un tasso d’interesse in aumento.

Come incide tutto questo sul Forex? In linea di massima maggiore è il tasso d’interesse, più la valuta avrà interesse verso gli investitori. Facendo un esempio concreto, se uno stato attua una politica monetaria restrittiva, significa che sul lungo termine il valore della sua moneta sarà destinato a salire e questo è essenziale per capire come investire nel forex trading.