Quali sono le richieste dei mercati per le eccellenze alimentari italiane?

Le eccellenze alimentari italiane sono molto richieste sui mercati globali. Questo perché l’Italia è famosa in tutto il mondo per la qualità, la varietà e la tradizione dei suoi prodotti alimentari. Non ha caso è stata candidata la cucina italiana patrimonio dell’umanità.

Dal formaggio al vino, dalla pasta all’olio d’oliva, i prodotti alimentari italiani sono apprezzati per il loro sapore distintivo, la loro lavorazione artigianale e la loro autenticità.

Caratteristiche uniche sensoriali e nutritive che fanno eccellere la nostra nazione nei mercati globali.

In particolare, c’è una forte domanda per i prodotti alimentari italiani DOP (Denominazione di Origine Protetta) e IGP (Indicazione Geografica Protetta). Questi prodotti, che includono specialità come il Parmigiano Reggiano, il Prosciutto di Parma e l’Aceto Balsamico di Modena, sono riconosciuti per la loro qualità, e sono molto ricercati da consumatori e chef di tutto il mondo.

Nell’articolo approfondiremo con Federico Pucci di Sistemi & Consulenze, quali siano le richieste ed i requisiti necessari che deve rispettare un produttore italiano per eccellere sui mercati internazionali.

Quali sono i canali più importanti per i mercati globali di alimenti?

Esistono numerosi canali attraverso i quali i produttori italiani possono accedere ai mercati alimentari globali. Questi includono:

  • Grande distribuzione organizzata (GDO), come i supermercati, ipermercati, o i negozi di alimentari specializzati;
  • Fiere ed eventi alimentari, per esempio Tutto Food o Cibus, dove sono presenti degustazioni, che possono fornire opportunità per presentare i prodotti a potenziali acquirenti;
  • Accordi commerciali con agenzie di broker internazionali specializzati nell’import ed export;
  • Settore Horeca. RE.CA è un acronimo di i hotellerie restaurant café. Si tratta di un termine che viene utilizzato per identificare un particolare settore dell’industria dei servizi che include appunto alberghi, ristoranti e servizi di ristorazione come i cafè ed il catering. È un settore molto importante per l’economia, in particolare nelle aree turistiche, poiché fornisce servizi essenziali per i viaggiatori e i turisti.

Negli ultimi anni, però, i canali digitali stanno diventando sempre più importanti per il mercato legato agli alimenti. Questo include il commercio elettronico alimentare che comprendi l’e-commerce, e le piattaforme di social media, che possono aiutare i produttori a raggiungere un pubblico globale e a costruire un rapporto diretto con i consumatori.

Che cosa sono i mercati online di alimenti?

I mercati online di alimenti sono piattaforme digitali dove i produttori possono vendere direttamente i loro prodotti ai consumatori. Questi possono includere piattaforme di e-commerce dedicate, come Amazon, o piattaforme specializzate nel settore alimentare, che offrono una vasta gamma di prodotti da tutto il mondo.

Oppure siti di proprietà diretta delle aziende produttrici.

Questi mercati online offrono molte opportunità per i produttori italiani. Permettono di raggiungere un pubblico globale, di personalizzare l’offerta in base alle preferenze dei consumatori, e di fornire informazioni dettagliate sui prodotti, tra cui la provenienza, gli ingredienti e le tecniche di produzione.

Come ogni tipologia di mercato anche questo settore è soggetto al rispetto dei requisiti obbligatori che devono rispettare tutti gli attori della filiera agroalimentare.

Quali sono i requisiti che deve avere un’azienda alimentare che voglia esportare i suoi prodotti?

Esportare prodotti alimentari richiede di soddisfare una serie di requisiti. In primo luogo, i prodotti devono rispettare le norme e i regolamenti del paese di destinazione, che possono riguardare aspetti come la sicurezza e salubrità alimentare, l’etichettatura e la tracciabilità.

Inoltre, è importante che l’azienda abbia una buona comprensione del mercato di destinazione, tra cui le preferenze dei consumatori, le tendenze del mercato e la concorrenza. La comprensione del mercato di destinazione è fondamentale per un’efficace strategia di esportazione.

Ad esempio, alcuni mercati potrebbero preferire prodotti biologici, mentre altri potrebbero cercare prodotti senza glutine o a basso contenuto di zucchero. Comprendere queste preferenze può aiutare un’azienda a posizionare efficacemente i propri prodotti.

Un altro aspetto cruciale è la capacità di fornire un livello costante di qualità e di mantenere una fornitura affidabile. I partner commerciali e i consumatori si aspettano che i prodotti importati dall’Italia siano di alta qualità e disponibili in modo coerente.

Ciò può richiedere investimenti in infrastrutture di produzione e logistica, nonché l’implementazione di robusti sistemi di controllo della qualità.

Infine, per avere successo nell’esportazione, un’azienda deve essere in grado di promuovere efficacemente i propri prodotti. Questo può richiedere lo sviluppo di un marchio forte, la creazione di materiali di marketing accattivanti e l’utilizzo di canali di promozione efficaci, sia online che offline.

In conclusione, mentre ci sono molte opportunità per i produttori italiani sui mercati alimentari globali, è importante affrontare queste sfide con una strategia ben pianificata e una comprensione approfondita dei requisiti del mercato di destinazione.

Abbiamo visto quali siano i requisiti commerciali, nei capitoli seguenti daremo un’idea di quelli che sono i requisiti obbligatori e volontari che un produttore di alimenti deve rispettare per poter operare.

Requisiti obbligatori per i produttori alimentari

A livello comunitario chiunque produca, movimenti, commercializzi e somministri alimenti deve rispettare i seguenti requisiti:

  • Riconoscimento. La tua organizzazione dovrà essere riconosciuta secondo tipologia, dovrai quindi notificare agli organi competenti l’inizio della tua attività;
  • Valutazione dei rischi. Effettuazione della valutazione dei rischi alimentari, secondo i principi HACCP, (biologici, chimici, fisici, radioattivi) o se operi nel mercato americano secondo il metodo HARPC, che comprende anche l’adulterazione intenzionale, food defense e food fraud;
  • Tracciabilità. Mantenere la tracciabilità del prodotto da valle a monte;
  • Etichettatura. Dovrai fornire secondo il paese di commercializzazione tutte le informazioni ai consumatori in merito ad ingredienti, allergeni, valori nutrizionali, additivi, conservazione, metodiche di utilizzo e consumo, scadenza e riciclo;
  • Formazione. Implementare attività di formazione per tutte le risorse umane impiegate nella tua azienda;
  • Controllo analitico. Dare evidenza tramite valutazioni analitiche effettuate da un laboratorio accreditato sulla sicurezza degli alimenti prodotti e sull’efficacia delle attività di prevenzione viste sopra messe in atto.

L’elenco è stato volutamente molto generale perché i requisiti, regolamenti, e leggi sono veramente molti e meritano essere approfonditi azienda per azienda.

Nel caso tu abbia intenzione di esportare i tuoi prodotti nei paesi esteri, devi essere riconosciuto come esportato, considerando che nella comunità europea vige lo scambio di prodotti e si considera esportazione quella nei confronti dei paesi terzi.

Requisiti volontari richiesti dai mercati

Oltre che i requisiti obbligatori, ci sono specifiche richieste fatte ai produttori di alimenti. Queste richieste si materializzano nelle certificazioni alimentari, considerate oramai un prerequisito per poter accedere ai mercati internazionali.

Rilasciate da organismi terzi di certificazione a seguito di audit periodici che attestano il rispetto della tua azienda su norme e standard di certificazione volontaria internazionalmente riconosciuta.

Le più importanti sono riconosciute dal Global Food Safety Initiative (GFSI), realtà che opera per promuovere la salute dei consumatori a livello globale e sono:

  • BRCGS. Definito anche Global Standard for Safety Food è la certificazione alimentare più richiesta sui mercati globali, nata come requisito di qualifica per i produttori della grande distribuzione organizzata anglosassone;
  • Questa certificazione ha il medesimo obiettivo della precedente, ma in questo caso nasce per i mercati della grande distribuzione dei paesi francesi, tedeschi, spagnoli, olandesi ed italiani. Trova quindi una richiesta maggiore nella GDO comunitaria;
    FSSC 22000. Lo standard che unisce la gestione dei sistemi di gestione per la sicurezza alimentare secondo la norma ISO 22000, richiedendo l’adozione di standard tecnici per i prerequisiti di settore. In questo caso nasce dall’impegno dei grandi produttori globali;
  • Global Gap. Lo standard applicabile ai settori ortofrutticolo, ittico e zootecnico, nato per i mercati della grande distribuzione.

Come abbiamo visto in questo articolo sono molte le opportunità che può cogliere la tua azienda dal punto di vista commerciale e devi essere pronto ed allineato ai requisiti richiesti per non perdere importanti canali commerciali che ti permetteranno di accrescere il tuo brand ed il tuo fatturato.