Il SEO On Page odierno non è un’ondata di keyword

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Sopravvivere in Internet richiede una sviscerata conoscenza della sua storia, delle leggi (non scritte) che lo regolano, e va tenuto in considerazione che la sua evoluzione è in continuo fervore, trattandosi di un mezzo ancora relativamente giovane, giacché solo nel 1982 nacque la parola Internet ed il protocollo TCP/IP.

Le tecniche SEO, pertanto, non sono rimaste le stesse nel corso del tempo, ma si sono evolute anch’esse, e ancora lo saranno, allo scopo di restare al passo di Internet.

Alla base di tutto ci sono le keyword. Esse sono le frasi semantiche che le persone “reali” utilizzano per cercare qualsiasi cosa su internet.

Agli albori della grande rete era piuttosto semplice mettere in vetrina il nostro sito web agli occhi dei passanti, uso comune era il seguente:

  • Creare il sito web
  • Sottomettere il sito web in qualche directory list
  • Far sapere a Yahoo le keyword a cui associare il nostro sito per le ricerche

Il risultato, a meno di incredibili errori, era garantito. Ma tale semplicità, o per essere più chiari, mancanza o scarsità di regole, diventò presto un problema. Come è facile immaginare, l’eccessiva tolleranza permetteva a chiunque fosse malintenzionato di sfruttare la situazione a proprio vantaggio, usando keyword che nulla avevano a che fare con il contenuto vero dei propri siti, a scapito della qualità finale delle ricerche degli utenti su Internet.

Ma ad un certo punto, una piccola compagnia di Mountain View dal nome strano, chiamata Google, fece la sua comparsa nel 1997, e da allora si può affermare che tutto è cambiato, fortunatamente in positivo, almeno per gli utenti onesti della rete. L’idea di Google più rivoluzionaria a quei tempi, e che la portò a decretarne il successo, era di catalogare i siti web per “authority”, determinandone l’autorevolezza in base al suo famoso algoritmo, segretissimo, ma dal quale abbiamo potuto trarre indizi sul suo funzionamento attraverso l’esperienza. Ad ogni sito web, l’algoritmo assegnerà un punteggio, ed i fattori che lo determinano posso incidere sia in positivo che in negativo.

L’algoritmo di Google è, come tutta la rete, anch’esso in continua evoluzione. La tecnica SEO per la composizione della nostra pagina web non può prescindere dal cercare a tutti i costi di “piacergli”. Ed in tal senso, non vanno più bene ripetizioni di keyword all’interno di una pagina, anzi esse vanno a discapito dell’autorevolezza della stessa. Così se ad esempio realizziamo una pagina per una immaginaria marca di integratori alimentari di nome Energies e scriviamo utilizzando il seguente stile, illudendoci che le ripetizioni di keyword portino del bene al nostro sito:

“Gli integratori Energies sono tra i migliori in assoluto sul mercato. Il rapporto prezzo/qualità per gli integratori Energies non ha rivali. Vieni a vedere perchè tanti clienti scelgono gli integratori Energies.”… e così ancora, ancora…

L’algoritmo di Google marcherà negativamente una pagina scritta in questo modo, e ciò sarà un bene anche ponendoci dal punto di vista degli utenti finali. Quello che conta al giorno d’oggi è la frase principale, messa in correlazione con altre frasi che si intrecciano alle keyword della frase principale.

Un’altra importante variabile da considerare per permettere al nostro sito web di scalare le vette nelle pagine di ricerca, è la sua stessa architettura. Ciò di cui dobbiamo essere assolutamente al corrente e che Google vuole sapere noi chi siamo veramente, per cui solo autenticandoci otterremo i migliori risultati. Quello che dovremo fare e prevedere, all’interno del sito, almeno le seguenti sezioni:

  • Chi siamo (la pagina di “About”)
  • Cosa fa il nostro sito (la pagina di “Terms of Service”)
  • Cosa non faremo mai (la pagina di “The Privacy Policy”)
  • Come le persone possono mettersi in contatto con noi (la pagina “Contact us”)

A tal proposito, esistono davvero una marea di template già pronti sulla rete che ci permettono velocemente di adattare il nostro sito a queste esigenze SEO, per non elencare il fatto che ci daremo sicuramente un’apparenza più professionale, e pertanto una cartolina da visita in più per i potenziali clienti che verranno a visitare la nostra Home page.

Tuttavia dobbiamo curarci di personalizze il nostro template al meglio, perché, ricordiamolo, l’algoritmo vuole trovare contenuti originali, e non saranno graditi siti realizzati in fotocopia. La pagina di “About” meriterà attenzione particolare, dovrà essere riempita di informazioni personali, ancora meglio se si entra nello specifico dei membri del proprio team, e di tutti coloro che scrivono per il sito. A tal proposito, l’aggiunta anche dei nomi e le immagini del proprio staff gioveranno al punteggio e quindi all’authority della piattaforma web.