Come realizzare un sito web professionale

L’attività è avviata, ma bisogna farsi conoscere dai clienti. E quale migliore strada del Web? Peccato però che i siti siano ormai milioni e che i nostri utenti non cerchino quasi mai i nomi delle imprese, ma le cose che servono loro. Se sto cercando dei trapani professionali, non digiterò nel motore di ricerca – a meno che non voglia proprio quelli – le marche di trapani. Ma scriverò “trapani professionali”, lasciando a Google la decisione di andare a pescare nel mare di Internet i siti più pertinenti alla mia ricerca.

Ecco perché è fondamentale esserci, sul Web, con un sito Internet professionale e ben indicizzato, vale a dire scritto in modo che i motori di ricerca lo trovino e lo facciano apparire nelle prime pagine delle ricerche degli utenti.

Se gestisci un’azienda abbastanza grande oppure non hai il tempo per fare tutto da solo, la soluzione migliore è affidarsi a delle agenzie che si occupano della realizzazione di siti web, come ad esempio Neting. Se invece, vorresti capirne direttamente di più e provarci da solo, di seguito ecco alcuni consigli dei ragazzi di zonamarketing.it che potrebbero aiutarti a capire come muoverti e a fare la scelta giusta.

La scelta del dominio

Innanzitutto, per creare un sito professionale bisogna prima scegliere un nome di dominio e la sua estensione, cioè le  lettere dopo il punto, come .com, .it, .org, .tv eccetera. Il nome del dominio è proprio quello che digiteranno gli utenti per trovarti, nella barra degli indirizzi del motore di ricerca. Ma soprattutto è determinante per farti trovare e a differenza di qualche anno fa, non è più necessario usare come parola chiave l’argomento del proprio sito Internet o l’attività che si svolge, per essere trovati dai motori di ricerca. Ormai i criteri con cui i vari Google, Duck Duck Go, eccetera cercano le informazioni e le trasmettono agli utenti è molto più sofisticato. In ogni caso, ben venga www.rossiferramenta.it se ti chiami Rossi e hai una ferramenta, così come semplicemente www.mariorossi.it se vuoi farti conoscere come professionista. Per approfondire questo aspetto ti sarà molto utile l’articolo di mysocialweb che puoi trovare a questo link.

I livelli dei domini

Cominciamo subito a fare una fondamentale distinzione. Vi sono domini di primo livello, come i domini .it, .fr, .es che identificano specifiche aree geografiche, (Italia, Francia, Spagna, eccetera) oppure quelli con estensione .com che di solito riguardano le attività commerciali. Vi sono poi domini di secondo livello, che identificano azienda e prodotto/servizio, come nel caso già visto di www.ferramentarossi.com. In sostanza con questo tipo di dominio si descrive con una parola il contenuto del sito web. Attenzione poi al dominio di terzo livello, il più difficile da trovare per i motori di ricerca, perché “nascosto” in domini più lunghi, come blog.ferramentarossi.com. Molti sistemi per la gestione dei contenuti, cioè i siti che aiutano a fare i siti, offrono gratuitamente domini di terzo livello, che se non si ha un grande traffico Web, relegano il vostro sito in fondo alle pagine di Google e dei motori di ricerca.

La scelta dell’estensione

Per quanto riguarda l’estensione, dunque, dobbiamo fare attenzione, aggiungendo alcune considerazioni: se mi rivolgo ad un pubblico esclusivamente italiano, allora il caro e vecchio .it va benissimo. Ma se si vuole avere un pubblico più internazionale, non si può prescindere dal .com. Esistono poi estensioni relative ad attività, alle indicazioni geografiche (come .eu per l’Europa) ed altre ancora che possono essere scelte dall’utente in fase di acquisto del dominio.

Sito gratis, conviene?

Esistono numerosi servizi che consentono di creare siti Web gratis e ottenere uno spazio d’archiviazione e traffico illimitato, con inserzioni gratuite. Se tutto è gratuito, ci sono però dei vincoli molto importanti da conoscere: ad esempio non puoi scegliere l’estensione del tuo sito Web, ma il nome da te scelto comparirà solamente dopo quello del servizio, diventando così un dominio di terzo livello. Non solo, ma potresti ospitare banner pubblicitari su cui non hai alcun controllo, magari di concorrenti o peggio di contenuti che non condividi. Occorre quindi pensare ad un piccolo investimento per il proprio sito professionale. Ne vale la pena.

Costi di un sito professionale

 Vi sono diversi costi legati all’apertura di un sito, che dipendo dai servizi attivati. Innanzitutto, per poter avere un indirizzo personalizzato, bisogna comprare il dominio e di per sé il costo non è elevato. Poi occorre che a questo indirizzo corrispondano dei contenuti, cioè ci sia dello spazio Web da poter riempire. Al caso nostro fanno i servizi di hosting, cioè servizi che ospitano il nostro sito: di solito sono gli stessi che vendono i domini. Il nostro sito può essere ospitato su server in comune con migliaia di altri (e questo potrebbe rallentare, ad esempio, la velocità di caricamento del nostro sito nel browser dell’utente) oppure un server dedicato. Quest’ultima soluzione è decisamente efficace ma anche costosa: oltre 1.000 euro l’anno. Per un server condiviso, invece, si può avere un costo iniziale attorno ai 40 euro l’anno per arrivare ai 200 euro l’anno. Un buon servizio di “ospitalità” garantisce servizio di assistenza immediato, uno spazio d’archiviazione su SSD, una certa velocità di caricamento del sito.

I contenuti

Ottenuto dominio e spazio, bisogna riempirlo di contenuti. La soluzione più semplice per creare un sito professionale è utilizzare un CMS, cioè un Content Management System, cioè un sistema per la gestione dei contenuti, che offra la grafica delle pagine, i menù per le scelte degli utenti, la possibilità di inserire foto, video, testi, un eventuale spazio riservato all’e-commerce e tanto altro. Vi sono diverse soluzioni, sia gratuite che a pagamento. Tra le più diffuse ci sono WordPress e Joomla.