Contrastiamo acidità allo stomaco e sintomi seguendo 5 consigli utili

L’iperacidità gastrica è una condizione spiacevole, piuttosto diffusa, sia come disturbo occasionale, sia come condizione ricorrente. Ogni volta che le ghiandole dello stomaco secernono acido cloridrico in quantità eccessive, si crea nello stomaco una condizione di iperacidità, con un conseguente bruciore dietro lo sterno. I sintomi dell’acidità allo stomaco e altre sensazioni sgradevoli concomitanti possono essere gestiti con cinque accorgimenti pratici. Scopriamo insieme quali.

Quali cause possono predisporre all’acidità allo stomaco?

Dicevamo che l’acidità gastrica o iperacidità dello stomaco, è una situazione diffusa tra molti, provocata da una produzione troppo abbondante di acido gastrico. Tale evenienza può provocare una infiammazione della mucosa dello stomaco, con conseguente comparsa di bruciore che può essere avvertito a livello retrosternale.

L’acidità allo stomaco è causata da un malfunzionamento dell’apparato gastrointestinale. Ciò determina una eccessiva produzione di acido da parte delle ghiandole gastriche, non adeguatamente contrastata dall’azione fisiologica del muco gastrico; il muco crea fisiologicamente  un vero e proprio gel protettivo che riveste la superficie delle cellule dello stomaco.

L’acidità gastrica può essere riconducibile a molteplici fattori di diversa natura, sia fisici sia psicologici; in ogni caso, l’infiammazione della mucosa gastrica può scatenare un bruciore anche intenso, che rischia di condizionare sensibilmente la propria quotidianità.

Possiamo individuare alcune condizioni predisponenti:

  • Stress e stile di vita frenetico. Tubo digerente e intestino sono bersagli sensibili di tensioni, ansia e preoccupazioni. La stanchezza e il nervosismo che accumuliamo di giorno in giorno possono provocare reazioni psicosomatiche: è il modo in cui il nostro organismo ci comunica che abbiamo “superato la soglia” e dobbiamo allentare la presa.
  • Cattive abitudini alimentari: consumo di pasti eccessivamente abbondanti, consumo troppo frequente di caffè e alcolici (in particolare, l’etanolo ha effetti negativi sulla mucosa gastrica), consumazione non regolare dei pasti. Una dieta corretta e bilanciata ricopre un ruolo di rilievo nella salute generale e nel benessere gastrico.
  • Assunzione di farmaci (in particolare, gli antinfiammatori).
  • Assunzione di cibi acidi: molti dei cibi e delle bevande che consumiamo possiedono una elevata percentuale di acidità o sono in grado di rilassare il cardias (valvola che impedisce all’acido di risalire nell’esofago), con una conseguente comparsa di iperacidità gastrica e sintomi associati.

Come si manifesta l’acidità allo stomaco?

Vediamo insieme quali sintomi o condizioni potrebbero verificarsi in presenza di una situazione di acidità allo stomaco. Il sintomo più facilmente riconoscibile è una fastidiosa sensazione di dolore e/o di bruciore che può essere individuato più o meno nella parte superiore dell’addome.

  • Possono verificarsi eruttazioni acide e talvolta vomito di materiale acido.
  • Bruciore e/o dolore durante la deglutizione.

In presenza di una condizione di iperacidità gastrica, ha luogo la corrosione del rivestimento interno delle pareti gastriche. Questa condizione può provocare la comparsa di ulcera gastrica, dolore e bruciore circoscritti alla regione alta e centrale dell’addome, sensazione di pressione, pesantezza o vuoto di stomaco.

Come ridurre l’acidità allo stomaco? Ecco 5 regole pratiche

Iperacidità gastrica? Niente paura. È sì fastidiosa, ma con qualche accorgimento quotidiano e alcuni consigli sullo stile di vita possiamo contribuire a migliorare la situazione:

  1. Eliminiamo dalla dieta alimenti ad azione acidificante e irritativa:

 

  • Bevande come tè e caffè
  • Bevande gassate
  • Prosciutto crudo, cotto, insaccati
  • Formaggi molto salati e grassi
  • Carni processate, pollame non spellato (la pelle esterna è grassa e difficilmente digeribile)
  • Alimenti fritti
  • Cibi particolarmente piccanti
  • Cipolla
  • Alimenti molto salati
  • Cibi o bibite troppo caldi o troppo freddi, soprattutto a stomaco vuoto.

Ricordiamo, inoltre, di seguire la stagionalità e mangiare a colori, per sfruttare appieno tutte le peculiarità nutrizionali dei cibi.

2. Iniziamo la giornata con la colazione giusta

Riduciamo l’assunzione di tè e caffè, ad azione acidificante. Infatti, queste bevande stimolano la produzione di succhi gastrici. Preferiamo latte scremato, yogurt magro, cereali come ad esempio l’avena, che hanno la funzione di contribuire a mitigare l’infiammazione e di assorbire gli acidi gastrici naturalmente prodotti dallo stomaco.

3. Mangiamo lentamente, masticando bene ogni boccone

Come mangiamo? Ma soprattutto: come mastichiamo? Direttamente correlata allo stress, è la cattiva (pessima) abitudine di ingollare il cibo di fretta, magari trangugiando un panino o un sandwich al volo perché non si ha tempo sufficiente da dedicare al pasto, momento della giornata molto importante.

Altrettanto spesso può capitare di parlare mentre si mangia, ingoiando aria (aerofagia) e provocando anche situazioni di meteorismo che si vanno ad aggiungere al problema dell’acidità gastrica.

Masticare correttamente è importante per favorire le funzioni digestive, che iniziano già nella bocca, grazie all’azione degli enzimi digestivi contenuti nella saliva.

4. Evitiamo la pennichella  pomeridiana subito dopo il pranzo

Il sonnellino dopo un pasto domenicale abbondante è un’usanza diffusa, ma siamo sicuri che sia consigliabile? Sdraiarsi subito può interferire coi normali processi digestivi. Al contrario, cerchiamo di favorire questi processi fisiologici facendo una breve e moderata passeggiata. Evitiamo anche di coricarci subito dopo cena, per non favorire la risalita e il ristagno dei succhi gastrici nell’esofago. Anticipiamo l’orario della cena e aspettiamo che passino almeno tre ore prima di coricarci.

5. Cerchiamo di non essere discontinui nella nostra routine alimentare giornaliera

Non saltiamo i pasti, ma rispettiamo modalità e orari per quanto ci è possibile. Evitiamo pasti abbondanti, meglio distribuire la quota calorica in cinque piccoli pasti nell’arco della giornata.