Cos’è la malattia emorroidaria? Alcune linee guida

Rientri dal lavoro dopo una giornata impegnativa, vorresti rilassarti, ti siedi sulla tua poltrona preferita… ma in realtà al posto della poltrona c’è un cactus. Cosa succede? Perché, sedendoti, avverti un dolore acuto, come tante spine tutte insieme? Brutte notizie, si tratta di emorroidi. La notizia buona, invece, è che si tratta di un disturbo diffuso, anche se parlarne apertamente non è semplice, per via di qualche disagio e parecchio imbarazzo. L’altra buona notizia è che esistono alcuni rimedi pratici per alleggerire i sintomi e ridurre un po’ la sofferenza.

Emorroidi e dintorni: di cosa si tratta?

Le emorroidi non sono una malattia, ma possono diventare patologiche quando si infiammano. Andiamo per gradi. Si tratta di cuscinetti o gavoccioli di morbido e spugnoso tessuto, fortemente irrorato di sangue (vascolarizzato). Le emorroidi possono trovarsi all’interno del canale anale o fuori, intorno all’orifizio dell’ano.

La loro presenza è normale in ciascuno di noi, e innocua: anzi, questi gavoccioli sono d’aiuto allo sfintere anale nel conservare la normale continenza di gas e feci e contribuiscono all’evacuazione, ossia all’espulsione del materiale fecale. I cuscinetti emorroidari non “si fanno sentire” e non creano problemi, a meno che…

… A meno che, per diverse ragioni, non diventino patologici. In tal caso, si parla di malattia emorroidaria o patologia emorroidaria. Questa condizione non ha una sola causa, anche se dipende principalmente da problemi circolatori, in particolare da una insufficienza venosa che tende a essere cronica, a danno delle strutture emorroidarie (plesso emorroidario). Possono comparire alcuni sintomi riconoscibili e fastidiosi, che vedremo a breve.

Quali sono le differenze tra emorroidi interne ed emorroidi esterne?

Le emorroidi sono di due tipi:

  • Emorroidi interne. Non si riesce a individuarle a occhio nudo, poiché rimangono all’interno del canale anale, e sono ricoperte di mucosa.
  • Emorroidi esterne. Possiamo individuarle sotto la cute attorno all’orifizio dell’ano e sono rivestite di pelle.

Peculiarità delle emorroidi interne

I gavoccioli emorroidari interni si formano sopra allo sfintere anale che regola l’apertura del canale rettale. Le emorroidi interne si trovano al di sopra della linea pectinea o linea dentata, una linea immaginaria che divide l’ano dal retto. I cuscinetti interni sono ricoperti dall’epitelio cilindrico o colonnare, attraversato da fibre che non conducono stimoli dolorifici. Per questo motivo, anche quando sono infiammati, i cuscinetti interni possono risultare asintomatici, e provocare un po’ di fastidio solo al momento dell’espulsione fecale.

Peculiarità delle emorroidi esterne

La prerogativa più evidente è la loro visibilità al primo sguardo. I cuscinetti esterni sono infatti situati intorno all’apertura ano- rettale e si presentano come piccoli rigonfiamenti morbidi e dal colore rossastro con venature blu, ricoperti da cute. Le emorroidi esterne sono collocate al di sotto della linea dentata. I gavoccioli esterni presentano una sensibilità dolorifica spiccata, poiché attraversati da terminazioni nervose.

Quadro sintomatologico della patologia emorroidaria

Per alcuni motivi, le vene emorroidali possono dilatarsi e infiammarsi. È possibile individuare alcuni sintomi ricorrenti, vediamoli:

  • Dolore intenso/bruciore, prurito fastidioso, tensione anale, soprattutto al momento dell’evacuazione.
  • Sensazione di corpo estraneo nel canale anale.
  • Sensazione di incompleta evacuazione.
  • Stimolo continuo a evacuare (solitamente senza espulsione effettiva di materiale fecale), detto “tenesmo del retto”.

 

Potrebbero eventualmente comparire piccole perdite ematiche dal colore rosso brillante, che si osservano sulla carta igienica dopo aver evacuato, e sono imputabili alla rottura dei vasi sanguigni delle emorroidi a causa degli sforzi espulsivi, spesso faticosi e dolorosi per via di una condizione di stipsi.

 

Talvolta possono manifestarsi alcune complicazioni del disturbo, la più diffusa è la formazione di un coagulo sanguigno o trombo all’interno dell’emorroide (sia interna, sia esterna), con conseguente congestione, infiammazione e dolore.

 

Dal punto di vista clinico, la patologia include quattro gradi/stadi, a seconda del livello di severità del disturbo:

 

  • Primo grado. Le emorroidi si gonfiano lievemente senza prolassare, la riduzione della congestione è spontanea.
  • Secondo grado. La congestione è moderata, si verifica il prolasso esterno che tende a rientrare spontaneamente.
  • Terzo grado. La congestione è notevole, il prolasso deve essere ridotto con un intervento manuale.
  • Quarto grado. Le emorroidi sono prolassate e il prolasso non è riducibile.

Perché possono insorgere i sintomi? Qual è la spiegazione del disturbo?

 

Per ciò che concerne l’origine del problema, esso sembra essere multifattoriale (ossia più concause differenti). Dal punto di vista fisiopatologico, possiamo individuare tre origini “meccaniche”:

  1. Il tessuto di rivestimento del canale ano- rettale perde tono ed elasticità. Ciò può determinare lo scivolamento e la fuoriuscita (prolasso) dei cuscinetti emorroidari interni fuori dal canale anale.
  2. Insufficiente deflusso di sangue venoso dai cuscinetti emorroidari ai grandi vasi, ciò può provocare la dilatazione dei cuscinetti e la stagnazione di sangue venoso.
  3. Traumi reiterati a carico della mucosa del retto, dovuti specialmente a una evacuazione difficile e dolorosa, con passaggio di feci indurite e secche (stitichezza).

Inoltre, determinate condizioni della vita quotidiana potrebbero agevolare l’insorgenza della patologia:

  • Stitichezza. Una evacuazione problematica può determinare l’infiammazione e la rottura delle emorroidi.
  • Diarrea, frequente con la sindrome del colon irritabile. Anche l’emissione frequente e abbondante di feci liquide può provocare l’irritazione del distretto anale, con irritazione dei cuscinetti emorroidali.
  • Stato interessante.Le oscillazioni ormonali provocano un allentamento del tessuto connettivale. Inoltre, l’accrescimento del volume uterino può comprimere i vasi sanguigni del pavimento pelvico, riducendo la circolazione sanguigna.
  • Scarsa attività o sedentarietà. Uno stile di vita poco attivo può peggiorare la pressione sulle pareti emorroidarie, con possibile infiammazione.
  • Sforzi intensi o alcuni tipi di sport possono causare ripetuti traumi a danno delle strutture di sostegno del canale anale.

Come comportarsi per diminuire e prevenire i sintomi?

Vediamo ora alcuni accorgimenti di salute da seguire in caso di patologia. Anzitutto, è possibile agire riducendo i sintomi localmente, con un trattamento a uso topico, scegliendo un prodotto utile per ogni fase del disturbo emorroidario. Inoltre:

  • Alimentazione adeguata. Evitare cibi irritativi piccanti, troppo salati, processati, fritti, eccessivamente conditi. Sì a fibre (frutta fresca, verdura, cereali meglio se integrali) e un litro e mezzo di acqua al giorno.
  • Combattere la sedentarietà seguendo alcuni consigli di sport che prevedono qualche passeggiata di 20 minuti al giorno, per favorire la circolazione e agevolare la peristalsi dell’intestino.
  • Fare bagni immersivi in acqua tiepida. Si tratta di immergere per una decina di minuti in acqua tiepida la zona ano- rettale, per allentare il disagio.