Malattie sessualmente trasmesse: quanto ne sano gli adolescenti

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«Specchio, servo delle mie brame, quanto rischio a far baldorie nel reame?»

«Dipende, mia signora, dalle pratiche scelte e dai mali. Contro il fato avverso di un bacio ardimentoso e le imprudenti effusioni senza precauzioni, sono due decimi le speranze di restare indenne da ogni contagio».

«Oh specchio, se è così pericoloso, farò controllare, disinfettare, sterilizzare tutti gli uomini e le donne del reame».

«Non serve mia signora, basta un preservativo usato bene».

Di fronte ai misteri dell’ufficialmente innominabile “sesso” e alla totale assenza di strumenti di prevenzione ed educazione sessuale tra i banchi di scuola, i giovani italiani hanno poche alternative: ricorrere al web. Così, forum dopo forum, video Youtube dopo storia Instagram alla fine solo il 73% di loro acquisterà il preservativo, il metodo contraccettivo più economico e facilmente reperibile. E lo fa per proteggersi dalle gravidanze indesiderate. Forse verrà conservato nel posto sbagliato, forse sarà della misura sbagliata (per approfondire clicca qui), forse verrà usato in modo non sempre appropriato (perché del resto da un tutorial web non può aspettarti che ti corregga se poi sbagli…) ma ci sarà.

È proprio la paura di un figlio inatteso che spinge il 92,3% dei giovani italiani a proteggersi, mentre solo il 74,5% usa il preservativo come scudo contro l’Hiv. Solo la metà di chi ha la buona abitudine di fare sesso protetto è consapevole del fatto che il preservativo protegge anche dalle altre malattie sessualmente trasmesse (MTS), che un ragazzo su tre dice di non temere affatto.

Malattie sessualmente trasmesse: tra gli adolescenti c’è ancora tanta confusione

In Italia la scuola e la famiglia sono così lontane dai bisogni educativi reali degli adolescenti da costringere –notizia recente – l’Istituto di Sessuologia Italiana a chiamare all’appello i genitori non attraverso la scuola, ma tramite un sindacato dei lavoratori, che ammirevolmente si è fatto carico di organizzare un convegno nazionale dedicato all’educazione di mamma e papà.

Eppure i giovani qualcosa in più la sanno.

L’informazione sulle malattie sessualmente trasmesse si è informalmente diffusa proprio grazie al web e all’auto-educazione. E così solo il 6,2% dei giovani con più di 14 anni non ha mai sentito parlare di malattie sessualmente trasmette.

Le idee sono confuse: se l’Aids è nominato dall’89% dei ragazzi, poco più del 60% (83,5% delle ragazze e solo il 44,9% dei ragazzi) è a conoscenza del Papilloma virus, mentre appena il 26% sa dell’esistenza dei condilomi, che pure rientrano nelle prime 4 malattie sessualmente trasmesse che i giovani si contagiano con facilità.

Ma sapere che le MTS esistono oggi conta davvero poco: c’è chi è convinto – e la percentuale raggiunge quasi un terzo degli adolescenti – che sia possibile proteggersi dalle malattie sessualmente trasmesse utilizzando la pillola anticoncezionale e/o il coito interrotto. Tanti non sanno che nemmeno il petting è del tutto sicuro, così come non hanno idea del fatto che anche praticando sesso orale non protetto ci sono malattie a trasmissione sessuale che possono essere facilmente contratte

Malattie sessualmente trasmesse: le statistiche

Esistono oltre 130 tipologie di malattie sessualmente trasmesse (MTS o IST): secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, le quattro MTS più diffuse (condiloma, herpes, papilloma virus e epatite B) sono in aumento tra i giovani, accanto alla ormai dimenticata sifilide e alla gonorrea.

L ‘incidenza delle malattie sessualmente trasmissibili in Italia, dal 2000 è andata galoppando: il segno più ha raggiunto del 2016 il 400%, causa fondamentalmente una minore percezione del rischio da parte della popolazione. Mentre l’Hiv si mantiene su livelli stabili, faringiti da clamydia, herpes genitali, epatite B (la malattia a cui non penseresti mai), tricomoniasi, gardnerella (forse la più comune e, per fortuna, banale delle MTS) e altre MTS di origine virale e batterica sono diventate quasi improvvisamente pane quotidiano per chi si occupa di malattie infettive.

Le loro conseguenze (infertilità temporanea o sterilità, aborti spontanei, gravidanze extrauterine, cancro all’utero …) sono invece problemi con cui gli esperti hanno sempre più spesso a che fare, in conseguenza di malattie veneree mai diagnosticate.

Il fatto che i giovani conoscano l’esistenza e abbiano letto l’elenco dei sintomi (spesso assenti) di alcune di queste patologie, non significa che siano in grado di riconoscere automaticamente il rischio o l’avvenuto contagio, né tanto meno che sappiano come comportarsi di conseguenza.

Nemmeno l’attuale disponibilità di un vaccino contro i quattro principali tipi di Papilloma virus (HPV), due dei quali responsabili del cancro alla cervice e all’utero, è riuscita a bloccare l’espansione della malattia: chi sa del vaccino, spesso non arriva a completare il ciclo.

Nello specchietto, un elenco delle malattie sessualmente trasmesse più diffuse, dei virus e dei batteri che la provocano e delle conseguenze che comporta.

MALATTIA COSA COMPORTA DA COSA È PROVOCATA
AIDS Immunodeficienza severa HIV
Condilomi acuminati verruche genitali fastidiose. Se non curate, nelle donne possono condurre al cancro della cervice uterina ed è per questo consigliata la vaccinazione tra i 9 e i 26 anni. HPV
Epatite virale, Epatite acuta e cronica Ittero, febbre, nausea, dolori, affaticamento, nausea HBV, HDV, HCV, HAV
Gonorrea Uretrite, faringite, cervicite e anorettite Neisseria gonorrhoeae
Granuloma Inguinale Ulcere e ingrossamento dei linfonodi Calymmatobacterium granulomatis
Herpes genitale Vesciche e lesioni alla pelle HSV1 e HSV2
Infezione da Chlamydia trachomatis Uretrite negli uomini, cervicite e vaginite nelle donne Chlamydia trachomatis
Infezioni non gonococciche Uretrite negli uomini e vaginite nelle donne Micoplasmi, Streptococco B, anaerobi non clamidiali.
Infezioni da Trichomonas vaginalis Uretrite e vaginite Trichomonas vaginalis
Sarcoma di Kaposi Lesioni alla pelle e alle mucose HHV-8
Linfogranuloma venereo Lesioni e ingrossamento linfonodi Chlamydia trachomatis (sierotipi L1-L3)
Mollusco contagioso Lesioni nella zona ombelicale Pox Virus
Pediculosi del pube Infestazione delle zone pilifere dei genitali Phthirus pubis
Sifilide primaria secondaria e terziaria L’infezione può coinvolgere la pelle, le ossa, il cuore, fino a raggiungere il sistema nervoso Treponema pallidum
Ulcera venerea Lesioni e ingrossamento dei linfonodi Haemophilus ducreyi

 

In questa grafica, invece, un utile riepilogo dei rischi che ciascuna pratica sessuale, se non protetta, può comportare.

L’educazione sessuale per combattere le malattie sessualmente trasmissibili

Ancora una volta, l’assenza di una buona educazione sessuale in ragazzi e genitori, fa da barriera all’accesso ai principali strumenti di prevenzione delle malattie sessualmente trasmesse.

Risulta sempre più importante promuovere e investire sulla corretta educazione sessuale partendo dagli adolescenti, considerando che l’età media per fare sesso va dai 16 ai 20 anni. Guidare gli adolescenti alla reale comprensione dei rischi e delle conseguenze del sesso non protetto, non solo gravidanze indesiderate.

Permettere ai giovani di approcciarsi al sesso protetto attraverso l’uso corretto del preservativo, guidarli alla scelta e all’acquisto dei preservativi in base alle loro esigenze. Molti non conoscono ancora l’esistenza dei preservativi femminili, o peggio ancora non sanno che, in caso di allergia al lattice, esistono profilattici di materiali differenti. Anche semplicemente sapere che possono acquistarli in tantissimi modi: nelle farmacia, nei supermercati e online in anonimato.

Tutte queste informazioni sono reperibili solo attraverso una corretta educazione sessuale, l’unica arma davvero efficace per combattere e proteggersi dalle malattie sessualmente trasmissibili.