I letti in legno ad incastro: una soluzione bio per “dormire Zen”

Le società occidentali soffrono di un problema: sono frenetiche, stressanti, e sottopongono ogni giorno le persone ad un carico di fatica e di nervosismo estremo. Ci sono diversi modi per riuscire a scaricare la tensione, quando si posa lo zaino con i libri o quando si chiude la giornata lavorativa, e alcuni di questi intervengono proprio sulla fase del sonno. I letti in legno ad incastro entrano di diritto in questa lista, quindi meritano un approfondimento.

Il letto ad incastro favorisce il sonno?

La fase REM richiede tranquillità e un ambiente idoneo per il riposo della mente e del corpo umano. Purtroppo, ci sono diversi elementi che possono interagire con essa, rovinando questo momento così importante per il riposo. È durante le ore notturne che ricarichiamo le batterie, quindi chi dorme poco e male inevitabilmente non riesce a scaricare la stanchezza.

In che modo un letto in legno ad incastro può favorire il sonno? Perché non contiene elementi o componenti metallici. Ci sono infatti delle teorie che sostengono quanto segue: un circuito in metallo, come ad esempio il rettangolo formato da una rete in ferro potrebbe creare dei campi elettromagnetici negativi per il riposo dell’essere umano. È lo stesso discorso riguardante gli apparecchi elettronici, come gli smartphone ad esempio.

Bisogna però sottolineare che, secondo studi scientifici come quello di Evelyn Mohler, non ci sarebbero correlazioni fra campi elettromagnetici e disturbi del sonno .

Stando ad alcune filosofie, come quella Zen, è comunque opportuno scindere le due cose. In sintesi, in camera da letto vietato l’ingresso per i metalli e per i device hi-tech. E anche se la scienza non ha trovato alcun collegamento fra le due cose, è risaputo che una stanza da letto arredata in stile giapponese favorisce il rilassamento, puntando sull’equilibrio e sulle proprietà naturali del legno.

Un approfondimento sui letti in legno ad incastro

È chiaro che, anche quando si parla di letti di legno, bisogna tenere a mente che non sono tutti uguali. Serve fare attenzione, perché non sempre sono totalmente privi di componenti metalliche, come nel caso delle viti e delle piccole giunture. Queste non sono dannose per il sonno, e vengono utilizzate nei modelli più economici. Conviene comunque scegliere quando possibile un letto interamente ad incastro per due motivi: innanzitutto un prodotto interamente in legno è più facile da smaltire nel momento in cui si dovesse buttare, e poi la qualità media dei prodotti ad incastro è generalmente più alta. Molti incastri in legno sono estremamente belli a vedersi.

È necessario studiare anche altri dettagli fondamentali, come la qualità delle essenze usate e la manifattura. Per fare un esempio, su un sito come VivereZen.it è possibile trovare dei letti in legno artigianali bio , in massello e rifiniti con vernici naturali. Da sottolineare poi l’eleganza e la bellezza di questi letti, per via dei particolari disegni creati dagli intarsi.

Un po’ come nei puzzle, i vari pezzi si uniscono grazie ad alcune scanalature e strutture che combaciano fra loro. Si tratta di una tecnica molto antica, sviluppata dai falegnami del Sol Levante diversi secoli fa. La loro caratteristica principale? Sono del tutto privi di metalli, come detto più volte, ma anche di altre sostanze potenzialmente nocive come le colle industriali.

I vantaggi dei letti di legno che si incastrano

Alcuni dei vantaggi principali li abbiamo già visti, ma ci sono altre caratteristiche che meritano un piccolo approfondimento. Per prima cosa, i letti in legno ad incastro sono robusti ma anche composti da pezzi molto elastici. Ciò vuol dire che sono in grado di supportare il peso e, al tempo stesso, di garantire a chi li usa un importante sollievo per la schiena.

In secondo luogo, se si parla di qualità di legno come il massello, ci si trova di fronte a letti destinati a durare per molti anni. Di conseguenza, pur non costando troppo, queste strutture sono decisamente più resistenti rispetto ai canonici letti in legno occidentali. Sono anche versatili, visto che vengono progettati pure per un utilizzo in combinazione con i materassi arrotolabili giapponesi (i futon).

Infine, essendo del tutto privo di componenti metalliche o di sostanze chimiche, questo letto può essere smaltito senza danneggiare l’ecosistema. È biodegradabile al 100%, ed è un fattore da non sottovalutare mai.

Creare un ambiente per dormire zen

Naturalmente ci sono altri sistemi per favorire il relax e la fase del sonno, come la scelta corretta dei colori e delle nuance della camera da letto. È ad esempio possibile optare per un tono come il grigio tortora , uno dei più indicati per creare una vera armonia cromatica.

Il letto, ad ogni modo, resta l’epicentro di una stanza capace di cullare chi la vive suonando una vera melodia zen. La struttura a incastro è una delle più indicate per chi desidera unire un pizzico di Oriente alla comodità tipica dei letti occidentali. Viceversa, la combinazione futon e tatami è la migliore per chi ama il puro stile giapponese.

Un altro suggerimento prezioso? Ricorrere ad un arredo minimalista, eliminando tutti gli orpelli inutili, in quanto creano soltanto confusione. Elementi come le stampe giapponesi, i separé shoji e gli armadi a muro bastano per disegnare un angolo zen perfetto per il riposo notturno.