
olio diatermico possono compromettere il funzionamento dei macchinari di ogni impresa, con risultati disastrosi anche su produzione e, di conseguenza, sui bilanci. Per non parlare di sicurezza. È il caso di un’azienda chimica trentina, che mi ha raccontato delle peripezie e dei guai che ha passato prima di giungere alla soluzione definitiva del suo problema.
Controlli di manutenzione sbrigativi, non approfonditi o addirittura poco professionali sulle caldaie diDopo aver notato che il serpentino del fascio tubiero della caldaia si era forato, l’azienda si è rivolta inizialmente al manutentore più vicino, scelto in maniera totalmente casuale. Dopo un primo scarico d’olio in emergenza, i tecnici hanno prelevato un campione d’olio, assicurando che sarebbe stato pronto nel giro di una settimana. Un lasso di tempo esageratamente lungo e che avrebbe fermato l’impianto per una settimana, obbligando allo stop produttivo l’intera azienda, e lasciando a casa per una settimana oltre 15 persone.
Dopo una breve ricerca online, consigliato anche da alcuni conoscenti, il Sig. Resonigo disperato si è rivolto ad un’altra ditta di manutenzione, presentandosi negli uffici di questa ditta direttamente con il campione di olio diatermico. A differenza di altre aziende, questa seconda ditta ha un laboratorio interno, per cui i tecnici hanno potuto analizzare in urgenza l’olio diatermico. In poco più di tre ore è arrivato anche un felice riscontro: le condizioni dell’olio erano meno cattive di quanto si pensava!
A stretto giro quindi Resonigo ha ricevuto i nuovi tecnici di manutenzione presso l’azienda, per verificare anche lo stato delle tubature. Per sua sfortuna il primo intervento di emergenza, effettuato grossolanamente e con attrezzature palesemente non idonee, aveva lasciato tracce di umidità in alcuni dei punti più bassi di tutto l’impianto. La nuova ditta di manutenzione ha quindi rimosso le bolle d’aria e l’umidità dal circuito con le sue macchine specializzate, con un intervento breve e risolutivo. Nonché riparato le perdite.
Da quel momento la caldaia e l’olio diatermico al suo interno sono tornati a pieno regime, garantendo di nuovo il corretto funzionamento dell’impianto. In 24 ore insomma era tutto risolto, i dipendenti sono tornati a lavoro e si è scongiurato un blocco di produzione dal costo di oltre 500 mila euro. Il sig. Resonigo ha imparato che è meglio effettuare dei controlli regolari di manutenzione da poche centinaia di euro, che andare incontro a problemi potenzialmente gravissimi e dal costo veramente esorbitante.
Manutenzione di caldaie domestiche
Un secondo caso che voglio raccontarti riguarda proprio il mio vicino di casa. Questo signore è un grande taccagno che fra le altre sue manie, si oppone sistematicamente alla manutenzione di ogni bene condominiale. Dopo tante liti si riesce sempre a votare le manutenzioni, che lui a casa sua non vuole mai effettuarne. Questo inverno però qui in montagna è arrivata una nottata di gelo non prevista dal meteo. Come spesso accade ovviamente tutti i sitemi di riscaldamento e le caldaie vengono molto sforzate durante i freddi intensi, a causa principalmente delle tubazioni di acqua calda che dall’esterno arrivano alla caldaia.
Ebbene, per colpa della scarsissima manutenzione del bruciatore della caldaia domestica, e per colpa dell’isolamento dei tubi danneggiato dal tempo e mai messo a posto, la sua caldaia non solo è andata in blocco, ma per il gelo l’acqua ha spaccato parecchi pezzi interni alla caldaia. Con la caldaia bloccata la casa in poche ore si è raffreddata. La cosa peggiore è stata che il mattino dopo è venuta una splendida giornata di sole, per cui al disgelo dopo l’ondata notturna molto sotto zero, il mio vicino dal braccino corto si è trovato il balcone inondato di acqua che zampillava dalla caldaia e che andava gelando sul balcone, trasformatosi in pista di pattinaggio sul ghiaccio.
Un’esperienza che si ricorderà per tutta la vita!
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